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La Camera Chiara

Produzione: Scritto e diretto da Pier Paolo Conconi
con Luisella Conti, Margherita Lavosi, Consuelo Pittalis e Roberta Solinas

Disegno luci Paolo Palitta

Scenotecnica e fonica Michele Grandi

Costumi Luisella Conti

Musiche originali dei Bertas con le voci di Mario Chessa, Maria Rosaria Soro ed Enrica Virdis.

Organizzazione: La Camera Chiara

sabato 27 Gennaio, 2024 - ore 21:00

Per ANNE FRANK

TEATRO CONTEMPORANEO

Autore: La Camera Chiara

Ingresso biglietto intero € 15,00
Ingresso biglietto ridotto € 12,00 (under 12)  

Lo spettacolo è un libero adattamento della biografia di Anne Frank a partire dal suo quattordicesimo compleanno, in occasione del quale Anne ebbe in dono quello che divenne poi il famoso “diario”.
Nel suo ultimo disco, nella canzone I containmultitude, Bob Dylan dice “Io sono Anne Frank… Non mi fermo che al limite, non mi fermo che alla fine, finché quello che è perduto non ritorna buono come prima”. Noi siamo Anne Frank, Anne è la nostra gioia di vivere, il nostro essere umani, giovani spensierati ma anche capaci di confrontarci con la Storia. Uccidere Anne Frank è uccidere Noi, l’umanità…

Abbiamo immaginato Anne come se fosse una ragazza del nostro tempo, l'abbiamo seguita a partire dal suo tredicesimo compleanno nell'esplosione della giovinezza, nei suoi giochi e nei suoi primi innamoramenti, nei suoi scherzi e nella voglia prepotente di essere al centro dell'attenzione, con tanti corteggiatori: una ragazza schietta e prorompente, amante del cinema, della musica e del ballo. Ma tra le frivolezze la vediamo ricevere il dono più ambito, il diario che farà di lei la grande scrittrice che è e che forse molti ancora non hanno capito, capace di cogliere le caratteristiche delle persone e di riportarne i tratti distintivi e le parole, ora con gusto umoristico ora con profondità riflessiva.
Nella nostra messa in scena, dopo i momenti della spensieratezza portiamo gli spettatori nell'alloggio segreto: “HetAachterhuis” (il titolo del libro che avrebbe scritto, tratto dal suo diario), dove si sono rifugiati per sfuggire alla persecuzione nazista, Anne, i familiari e altri amici, vivendo letteralmente segregati. Anne matura in brevissimo tempo l'esperienza dell'amore, la consapevolezza della trasformazione del suo corpo e il conflitto con i genitori ma soprattutto la capacità di osservare la vita e la storia con gli occhi e col cuore dei grandi autori della letteratura.

Ma il rifugio segreto viene scoperto e gli abitanti arrestati e mandati nei lager nazisti: da questo momento Anne non scriverà più e in noi che viviamo oggi monta una rabbia che non finirà mai per lo spreco terribile di vite umane e per la persecuzione assurda degli Ebrei, una rabbia che ci dice che le generazioni future dovranno essere i guardiani della Memoria, anche perché il mondo vede ancora la presenza di intolleranze sociali e razziste, di fascisti e nazisti e di persone che odiano l'umanità.
C’è chi vuole farci dimenticare, nelle scuole molti non sanno cos’è l’Olocausto, non conoscono la Shoah, ignorano Aushwitz. Molti continuano a rifiutare l'esistenza dei lager e a sminuire l'orrore che i diretti testimoni hanno riportato. “Nessuno vi crederà!” dicevano le SS ai prigionieri dei lager.
E noi con le parole di Anne diciamo: “Puoi anche ridere e non credermi, non me ne importa niente, so di essere una persona indipendente e non mi sento affatto di rendere conto a voi. Delle mie azioni devo essere responsabile solo davanti a me stessa”.

Lo spettacolo usa diversi linguaggi, dalla canzone, alla musica, alla coreografia, senza dimenticare la parola, con grande attenzione al gioco ritmico: Anne appare e scompare con coerenza poetica ma dentro una cornice molto libera e audace.
L’andamento rapsodico dei quadri fa si che da un nulla, da un vuoto, vengano fuori una dopo l’altra le immagini, ora comiche, ora dolci, ora tese, ora drammatiche. È la memoria che riempie lo spazio.
In scena, quattro attrici.